Non tutto il marketing si fa per vendere.
A volte lo si fa anche per assumere.
I dipartimenti marketing passano gran parte del loro tempo a curare e implementare strategie per veicolare la giusta immagine del brand, e migliorare quindi le vendite.
Ma curare e comunicare l’immagine aziendale dovrebbe essere una preoccupazione anche del dipartimento HR, soprattutto di quei dipartimenti HR che adesso stanno facendo fatica a reclutare nuovi talenti.
Lasciamo brevemente parlare i numeri:
I candidati che effettuano ricerche sulla reputazione dell’azienda prima di presentarsi per una posizione
I candidati che non accetterebbero un’offerta da un datore di lavoro con una cattiva reputazione
L’employer branding è proprio questa cosa qui: una strategia di marketing rivolta a chi vorreste assumere, per fare in modo che la vostra azienda sia riconosciuta come un bellissimo posto in cui lavorare.
E no, sembra che “essere pagati” non sia più sufficiente per attrarre i migliori professionisti. Le nuove generazioni, soprattutto, cercano sfide e ambienti lavorativi in grado di garantire qualcosa in più di un semplice stipendio.
Il lavoro è una grossa fetta della vita di ognuno di noi, e quindi ogni possibile candidato si chiederà se la vostra azienda è l’ambiente adatto in cui passare la maggior parte delle sue future giornate.
Assicurati che da fuori si capisca com’è una giornata tipo nella vostra azienda. Se è un ambiente libero e informale, se ognuno è libero di gestire il proprio tempo, oppure se organizzi iniziative speciali per rendere più piacevoli i giorni in ufficio, comunicalo.
Chiunque lavorerebbe più volentieri in un’azienda che ha a cuore il benessere dei propri lavoratori. Bonus, congedi, flessibilità, o qualunque altro benefit che viene concesso, possono aiutarti a far sembrare la tua azienda migliore delle altre.
Un’azienda che investe nella formazione dei suoi lavoratori, è un’azienda più attraente.
I candidati saranno molto più interessati a lavorare per te se sanno che questo li renderà dei professionisti sempre migliori.
Ogni candidato fa i conti con le proprie ambizioni, e si chiede se lavorare per te si rivelerà una buona mossa per il suo percorso professionale. Se la tua azienda offre buone possibilità di crescita, faglielo capire, prima che lui inizi a dubitarlo.
I candidati, soprattutto i più giovani, si chiedono se nella tua azienda potranno finalmente svolgere le mansioni dei loro sogni, o se invece si annoieranno. Racconta le sfide che dovranno affrontare, le tecnologie che utilizzeranno e le responsabilità che saranno affidate loro, perché potrebbe essere che ciò li appassioni.
La candidate experience è il percorso che affronta il candidato dal momento in cui legge il vostro annuncio fino a quando ottiene il risultato delle selezioni. Questa fase sarà il suo primo contatto con l’azienda, e ogni fase di questo processo lo aiuterà a capire se vuole o meno lavorare con voi. È importante trattare ogni interazione col candidato come un elemento di comunicazione, e assicurarsi di dare la giusta immagine dell’azienda.
Il sito aziendale sarà la prima cosa che un candidato va a vedere per farsi un’idea sulla tua azienda. Lì cercherà di capire chi siete, cosa fate e come lo fate, per questo è importante che rispecchi a pieno la vostra identità. Se dite di essere un’azienda all’avanguardia ma il vostro sito è fermo a 15 anni fa, la vostra credibilità cala.
Se non riesci ad attrarre candidati tramite i tuoi annunci, potresti iniziare a considerare le tue offerte di lavoro come un prodotto e creare delle campagne di marketing ad hoc. In fin dei conti, le strategie pubblicitarie hanno l’obiettivo di comunicare alle persone l’esistenza di un prodotto, di un servizio o di un’azienda, e la stessa logica la si può applicare anche a una posizione lavorativa.
I social, e LinkedIn in particolare quando si parla di lavoro, sono un ottimo canale in cui raccontare periodicamente la propria azienda e intercettare l’interesse di possibili candidati. Un piano editoriale per la comunicazione aziendale deve mettere in evidenza i propri valori, ma deve anche avere format capaci di intrattenere e attirare l’attenzione di un pubblico specifico, per essere sicuri di comunicare al target di riferimento.
Gli influencer non sono solo moda e lifestyle, ormai c’è un influencer (o youtuber) per qualunque settore, e sicuramente il tuo candidato ideale ne segue qualcuno. Gli influencer, soprattutto quelli verticali in uno specifico ambito, sono content creator che hanno tra i loro follower un pubblico ben segmentato, e potresti sfruttare la loro visibilità per far conoscere a quel pubblico la tua azienda. Immagina quanto potrebbe esserti utile uno youtuber che parla di ingegneria nella tua ricerca di un ingegnere.